Verybello, e #Fattomale
, in Content Marketing, Web & TechVerybello è un grande successo mediatico, se davvero l’unità di misura è quanto se ne parla e scrive. Peccato che non piaccia a nessuno – e potrebbe essere pura soggettività – e soprattutto è #fattomale. Male-male-male, come hanno scritto in molti, argomentando.
Se [improbabilmente] non sapessi cos’è Verybello, sintetizzo.
VERYBELLO! Viaggia nella Bellezza. Italia per Expo. Maggio-Ottobre 2015.
E’ il portale un concentratore di eventi culturali che avranno luogo in Italia durante il periodo di Expo2015; committente il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e realizzato da una poco nota agenzia romana, Lolaetlabora Srl.
La Bellezza [forse addirittura La Grande Bellezza] parrebbe essere il criterio ispiratore. Ma è bello, Verybello? Parrebbe che non piaccia a nessuno, almeno sulla base delle opinioni che le persone esprimono sui social: e qui forse un problemino di User Experience esiste.
Ma la bellezza – la ricerca della – è un corretto criterio progettuale per un sito? Oddio, la cura estetica è doverosa, ma aziendalmente, non chiediamo siti belli. Abbiamo bisogno, per lavorare, per competere efficacemente, di siti tecnicamente funzionali agli obiettivi che formuliamo nelle primissime fasi di progetto. Un buon consulente – di strategia, prima di tutto – insisterà per farci formalizzare alcuni [pochi] obiettivi, specifici e preferibilmente quantificabili. Il progetto partirà da questi, e il risultato – il sito – sarà soddisfacente se avremo a disposizione un buon strumento per raggiungere quegli obiettivi. Il sito è uno strumento: un martello serve a piantare chiodi, se è un bel martello meglio: ma i chiodi restano l’obiettivo. [tweet this]
Le funzionalità [e gli aspetti tecnici]
Gli aspetti tecnici sono ovviamente figli dei tempi: oggi, sappiamo che l’integrazione con i Social Network è un elemento fondamentale. Passeremo molto tempo per creare, ricercare, selezionare i contenuti per il Content Media Marketing: e un altro punto chiave è che il sito – qualunque sito: un portale, un blog, un aggregatore – faciliti al massimo l’indicizzazione e il ranking, perchè i nostri contenuti costano e devono viaggiare nella rete. Metadati, snippet per Facebook e Twitter, Twitter Cards, Google Analytics, supporti per il SEO: tutto questo armamentario fa parte dei requirement di un sito che va online adesso more info here.
E Matteo Flora ha scritto un articolo sull’adeguatezza tecnica [ma non sono tecnicismi] di Verybello, e ci sono rimasto di sale. Un breve elenco:
- I singoli eventi – mostre, fiere, rappresentazioni – non hanno un permalink. E’ impossibile condividere l’evento, via Twitter o con qualsiasi altro veicolo, perchè tutto punta all’url della home page. Ma non è solo un problema per chi vorrebbe condividere le informazioni relative ad un evento e non può [User Experience], è un bel problema anche per Google [SEO].
- Anche perchè Verybello non ha una Sitemap e un file Robot.txt. Che sembrano roba da tecnicastri, ma sono l’AB dell’ABC del marketing online. Servono ai motori di ricerca per orientarsi nella struttura del sito, per capire cosa e come indìdicizzare [e quindi restituire a tutti noi quando facciamo una ricerca]. Strumenti per Webmaster di Google segnala come un errore non da poco l’impossibilità di accedere alla Sitemap, Google ci riprova periodicamente: se non la trova non indicizza, semplice. E’ un campo di feroce competizione, ci affanniamo con soluzioni raffinate come Schema.org per guadagnare posti in classifica [tutti noi]: Verybello invece se ne disinteressa serenamente.
- Non c’è post o guida che non insista sull’utilità di inserire pulsanti per lo sharing sociale. Ci sono svariati servizi già pronti – qui ne trovi alcuni per WordPress consigliati da Razorsocial – che anche un non programmatore può utilizzare. Perchè, si sa, bisogna semplificare, agevolare la condivisione social e quindi mettiamo dei bei pulsanti che producono tweet e post già bell’e pronti. Ma non Verybello: i suoi pulsanti [solo 2: Twitter e Facebook, tutto il resto è irrilevante] o non funzionano – Twitter – o nel caso di Facebook producono un post che – vedi al punto 1 – contiene il link all’home page [nota: oggi il pulsante Twitter un po’ funziona e un po’ no].
Mobile First [Second, Third…]?
Sull’importanza del #Mobile non si insisterà mai abbastanza: in Italia questi sono i dati dell’ultima analisi Audiweb – Nielsen:
L’accesso da smartphone e tablet pesa molto anche in Italia. Ma Facebook ha il 55% degli accessi tramite la app mobile, e il 70% circa degli introiti pubblicitari. Google ha adottato il principio Mobile First nel 2011, ma i progetti dei Google Labs sono orientati al Mobile Only dall’inizio del 2014. Verybello è responsive, cioè si adatta alla dimensione delle schermo modificando il layout; ma – provateci – se su tablet ci siamo, su smartphone mica tanto: i contenuti si distribuiscono verticalmente e siccome Verybello è una interminabile sbrodolata anche da pc, ne deriva un rotolone da 10 piani non navigabile – anche perchè mancano funzioni di scrolling e di riposizionamento o per tornare all’inizio. L’interfaccia smartphone di Verybello non è il risultato di una riprogettazione, men che meno di un design nativamente mobile: è un adattamento automatico come quello che offrono anche i template WordPress gratuiti.
E gli ipotetici fruitori di Verybello durante Expo2015 – stranieri, si presumerebbe – in che percentuale utilizzeranno i loro smartphone per navigare, cercare informazioni su eventi, luoghi, manifestazioni [e anche per trovare ristoranti]? Qualcosa che si avvicinerà al 100% –> Mobile Only [ha ragione Google]. Considerati i valori in gioco [vedi sotto] per la realizzazione, qualche ragionamento e un po’ di lavoro fine ci potevano ben stare.
Questioni di governance
Riccardo Luna – il Digital Champion italiano – ne evidenzia alcune. Stiamo parlando di un sito governativo, non di quello di una pizzeria, e:
- per i siti della Pubblica Amministrazione l’accessibilità è un obbligo di legge, e Veybello non è accessibile.
- La privacy, poi, è un obbligo anche per la pizzeria di cui sopra, e anche qui Verybello è fuorilegge.
- Parrebbe che nessuno abbia visto o abbia nozione della procedura di valutazione e assegnazione di questa commessa. Si tratterebbe peraltro di un affidamento notevole per i valori dei progetti web di oggi: 5 milioni di Euro.
- Il marchio Verybello non è stato registrato, ma in compenso il proprietario del dominio non è il Ministero, ma l’agenzia realizzatrice, Lolaetlabora Srl.
Tu gust is megl che uan
Yoox per vendere a tutto il mondo le sue merci è disponibile in +/- 120 lingue. Verybello è solo in italiano. Le altre lingue – 4 – verranno, dice [sono subito da lei – cit. Bertelli]